Calcolo degli Interessi dei Prestiti Senza Busta Paga

Quando si chiede un prestito senza busta paga, la banca o la società finanziaria lo eroga dietro a una remunerazione, che prende il nome di tasso di interesse. Gli interessi rappresentano il guadagno del creditore per essersi privato della somma per un periodo di tempo. Il loro andamento è crescente, in funzione del tempo del finanziamento.

Gli interessi si calcolano su base percentuale annua. Esempio, se la banca mi chiede 1000 euro di interessi dopo 1 anno su un prestito da 10.000 euro, il tasso applicato sarà stato del 10%. Attenzione, però, il calcolo è molto meno immediato. Infatti, quasi mai si ha il rimborso integrale di un finanziamento in un’unica soluzione. In genere, un finanziamento viene ammortizzato in tante rate costanti, ognuna delle quali comprensiva sia del capitale da rimborsare che della quota degli interessi. Questa assorbe la quasi totalità delle prime rate, in quanto gravante su un capitale quasi interamente da rimborsare, mentre tende ad annullarsi con il pagamento delle ultime rate, quando è stato pressappoco già rimborsato quasi tutto il capitale.

prestiti senza busta paga e senza garante

Dunque, gli interessi si rimborsano poco alla volta e non alla fine del periodo del finanziamento. Per verificare il tasso applicato, basterebbe andare su uno dei numerosi siti che consentano l’esecuzione del calcolo, inserendo la durata del finanziamento, espressa nel numero delle rate, la somma presa in prestito e l’importo previsto per ciascuna rata. Automaticamente si ricava l’interesse applicato dal creditore.

In realtà, nemmeno quest’ultimo dato ci fornisce di solito l’interesse esatto del finanziamento, in quanto esso è gravato anche da altri costi, come le spese di istruttoria, di invio rate a domicilio, di perizia, assicurative, etc. Pertanto, gli interessi non rappresentano l’intero costo del finanziamento, anche se la parte maggioritaria di questi.

Poiché le altre spese diverse dagli interessi sono generalmente fisse, cioè non variano al crescere dell’importo finanziato, l’interesse e il costo totale del prestito tendono a divergere sempre più al diminuire della somma del finanziamento.

A tale riguardo, la legge in Italia prescrive l’obbligo di indicare il TAN e il TAEG per ciascuna offerta relativa al credito. Il primo, il Tasso Annuo Netto, indica l’interesse applicato su base annua al prestito, mentre il Tasso Annuo Effettivo Globale è inclusivo anche di ogni altro costo.

Ne consegue che il TAEG risulta sempre superiore al TAN, anche se al crescere della cifra finanziata si ha una tendenza dei due tassi a coincidere per le ragioni indicate in precedenza.