Prestiti Veloci Senza Busta Paga

In questa guida spieghiamo cosa sono i prestiti veloci senza busta paga e come ottenerli online.

Quando richiediamo un finanziamento, la prima garanzia che una banca o un’agenzia finanziaria ci sollecita di esibire è quella della busta paga, perché solamente un cliente con un reddito fisso e stabile nel tempo sarebbe nelle condizioni di restituire il prestito erogato con una certa ragionevole probabilità.

prestiti veloci senza busta paga

In assenza della busta paga, quindi, se non si è lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato (lavoratori autonomi, liberi professionisti, imprenditori) o se non si ha un lavoro (disoccupati, casalinghe, studenti), è ben difficile ottenere un prestito, ad eccezione del caso dei pensionati e sempre nei limiti dell’età anagrafica accettabile.

Pertanto, l’assenza di una busta paga determina l’impossibilità di ricevere un finanziamento? Per fortuna, non proprio.

Negli ultimi anni, grazie, in particolare, alla diffusione di internet, è possibile ottenere finanziamenti veloci e anche senza la garanzia della busta paga. Si tratta di prestiti generalmente erogati online, ma non necessariamente, caratterizzati dalla brevità del lasso di tempo tra la data di richiesta e quella di erogazione o accredito effettivo della somma.

Questi prestiti prevedono, quindi, una fase istruttoria limitata, ma pur sempre presente. Mediamente, un prestito veloce viene erogato sul conto corrente del richiedente o attraverso l’invio di un assegno circolare al suo domicilio entro 3.4 giorni dalla data della richiesta. Vero è che diverse pubblicità, soprattutto, su internet parlano di prestiti anche in 24 ore, ma si tratta di casi più unici che rari.

Non solo, l’accredito è effettivamente veloce, purché non si riscontrino disguidi, i quali hanno l’effetto di allungare i tempi dell’erogazione. Pertanto, si consiglia sempre di possedere già all’atto della richiesta tutta la documentazione necessaria per ottenere il finanziamento: un documento di identità in corso di validità, il codice fiscale o la tessera sanitaria, l’eventuale altra garanzia richiesta e alternativa alla busta paga.

Se non si possiede una busta paga, numerose banche e finanziarie prevedono ugualmente l’erogazione di prestiti, ma in presenza dell’ultimo modello Unico presentato dal richiedente o del cedolino di pensione. Se il cliente, però, non possiede nemmeno questa garanzia, cioè se non ha alcun reddito da esibire, esiste ancora la possibilità di ottenere credito, presentando una garanzia reale o personale.

Nel primo caso, il cliente dovrà fare iscrivere ipoteca su un immobile di proprietà, presentando in allegato l’atto dello stesso e tenendo presente che nel caso di inadempienza, il creditore avrà diritto a chiedere al giudice di vendere all’asta l’immobile per soddisfarsi con il relativo ricavato. L’ipoteca sarà di valore inferiore a quello di mercato stimato dall’immobile, in modo da lasciare l’istituto con un margine di sicurezza. Ne consegue che se il credito richiesto è relativamente alto rispetto al valore dell’immobile, potrà essere concesso solo in parte. Lo stesso dicasi se sullo stesso immobile risulta già iscritta un’ipoteca o anche più di una. Il valore di quelle iscrizioni andrà detratto da quello dell’immobile e il credito sarà pari a una frazione del valore immobiliare di mercato residuo.

In alternativa, il richiedente potrà esibire la doppia firma a garanzia del credito. Si tratta di un soggetto (parente, amico), che in gergo viene anche chiamato “fideiussore”, il quale con la sua firma garantisce al creditore il saldo integrale del debito e il rispetto di tutte le scadenze. Perché un soggetto possa fungere da fideiussore è necessario che presenti a sua volta le medesime garanzie di reddito e patrimoniale richieste al debitore principale. Si tenga conto che il fideiussore potrà essere segnalato al Crif come cattivo pagatore o protestato, nel caso in cui le scadenze non fossero tutte onorate nei tempi previsti, a nulla valendo la giustificazione che egli non sapesse del salto di una o più rate.

Detto ciò, non possiamo non considerare che la richiesta di un prestito senza busta paga e la necessità conseguente di allegare almeno una garanzia alternativa, sia essa reale o personale o il modello Unico o la pensione, determina un naturale allungamento dei tempi dell’istruttoria, specie nei primi 2 casi. Per questo, è abbastanza inconsueto che possa effettivamente essere erogato in tempi veloci un prestito senza busta paga, perché tra richieste di chiarimenti e sollecito della necessaria documentazione potrebbero trascorrere diversi giorni.

Al contempo, è probabile che questi finanziamenti si caratterizzino anche per l’accredito di somme relativamente basse, anche solo di qualche migliaio di euro, anche se diverse finanziarie e banche arrivano ad erogare fino a decine di migliaia di euro (ma occhio ai tempi dell’accredito, in questi casi).

Quanto alle condizioni previste, è bene verificare se il TAN (Tasso Annuo Netto) e il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) siano convenienti o se attendendo qualche giorno di più non sia possibile ottenere un qualche finanziamento meno onerose.

In quanto maggiormente a rischio, i prestiti veloci senza busta paga potrebbero presentare interessi più salati, così come maggiori oneri deriveranno dalla verifica delle garanzie alternative prestate, come le spese di perizia sull’immobile o quelle per la verifica della fideiussione.