TAN e TAEG dei Prestiti Senza Busta Paga

In questa guida spieghiamo cosa sono il TAN e il TAEG dei prestiti senza busta paga.

Quando si prende a prestito una somma di denaro, la banca o la società finanziaria pretenderà una remunerazione per il finanziamento concesso, che in questo caso prende il nome di tasso di interesse. Pertanto, quando effettuerà l’ammortamento del prestito, la rata periodica che il cliente debitore dovrà sostenere è comprensiva non solo del capitale da rimborsare, bensì pure degli interessi applicati.

prestiti senza busta paga e senza garante

Questi incideranno in misura preponderante sulla prima rata, gravando su un finanziamento ancora quasi del tutto da rimborsare, mentre saranno ai minimi termini nell’ultima rata, quando il rimborso del capitale è stato pressoché effettuato.

Il TAN o Tasso Annuo Netto esprime, appunto, l’incidenza percentuale degli interessi su base annua per un determinato finanziamento. Esso ci fornisce, quindi, una misura di quanto il creditore pretenderà per erogarci denaro, ma non rappresenta l’intero costo che dovremmo eventualmente sostenere per ottenere un finanziamento.

Infatti, oltre agli interessi, la concessione di un prestito è gravata anche da altri oneri, come le spese di istruttoria, di invio rate a domicilio, di assicurazione, perizia, etc. Questi non sono captati dal TAN, ma sono compresi dal TAEG, il Tasso Annuo Effettivo Globale, che ci fornisce un’idea completa dell’onere effettivo che dovremo sostenere per il prestito. Anch’esso è espresso in funzione percentuale e su base annua.

Ecco il motivo, quindi, per cui il TAEG tende a risultare sempre superiore al TAN, comprendendo anche tutti gli altri oneri diversi dagli interessi. Sia l’una che l’altra misura devono obbligatoriamente essere segnalati al pubblico, quando si propone un’offerta relativa a un finanziamento.

Un altro aspetto meritevole di considerazione è che la distanza tra TAN e TAEG tende a crescere, man mano che l’entità del prestito diminuisce. Poiché le altre spese diverse dagli interessi sono generalmente fisse, esse non variano all’aumentare del finanziamento con la conseguenza che tenderanno ad incidere maggiormente sui piccoli importi.

Esempio: su un prestito da 2.000 euro a 1 anno, la banca ci chiede 150 euro di interessi in tutto oltre al pagamento di 100 euro per le spese di istruttoria. Di conseguenza, il TAN sarebbe del 7,50%, il TAEG del 12,50%.

Poniamo che il finanziamento sia sempre a 1 anno, ma di 5.000 euro; stesso interesse applicato in misura percentuale e stesse spese di istruttoria. Il TAN resterebbe al 7,50% e il TAEG sarebbe pari al 9,50%, spalmandosi gli altri oneri su un importo maggiore.

In genere, quindi, quando sentiamo parlare di finanziamento a tasso zero, il riferimento è al TAN, ma non al TAEG, perché quasi mai un creditore, oltre a non pretendere alcuna remunerazione, si sobbarcherà anche il costo per l’accensione del prestito, quello captato dal TAEG, appunto.